venerdì 11 gennaio 2013

Lo chic, come lo intendo io

Già... perché lo "chic", come molte altre definizioni, è un concetto sostanzialmente  personale, anche se diventa, in alcune occasioni, universale. 
Un arredamento chic, quindi, a mia opinione, è un arredamento in cui ogni elemento e colore sono dosati in maniera tale da realizzare un insieme armonico ed equilibrato, con qualche traccia di follia.
Vedrò di riuscire, con l'aiuto di immagini (tratte  da altri siti e blogs) ad illustrare in modo sintetico ed immediato quello che intendo.




  
Vediamo quali sono gli elementi principali. Innanzitutto, il colore dovrà essere  un"non  colore": tonalità neutre che vanno dai bianchi ai crema ed agli ecru, qualche  pastello in nuances graduate.  A volte si può inserire anche qualche colore più deciso, ma dosato e ben inserito nell'insieme. Nella scelta dei materiali,  le mie preferenze vanno al legno, al vimini, alle superfici decapate e laccate. Sono molti i complementi e gli oggetti che trovano in me interesse, più facilmente buttati là, come se ci fossero finiti per sbaglio.


 


Intramontabile Bergère! La sua funzionalità non offusca la sua eleganza e la sua innegabile bellezza estetica... il piccolo tavolo  e la pianta d'ulivo nel vimini la circondano in un quadro senza pari...




Di gusto francese, che io identifico soprattutto nello stile delle sedie e nei punti luce costituiti da appliques e chandelier, la stanza si connota di una luce particolare e nella delicatezza ed eleganza di forme e colori.




E' qui che il celeste pallido delle pareti laterali, della credenza, di una poltrona e di altri complementi, come vaso, plaid, cuscini, danno una speciale caratterizzazione all'ambiente già definito dai crema e dai beige.




Raffinatezza non ostentata, ma quasi nascosta... una coppia di splendidi divani in velluto grigio che si guardano, divisi da un tavolo che mostra tutta la sua rusticità... una parete di fondo dove si stagliano, partendo da sinistra, una grande credenza decapata grigia, un camino centrale ed una consolle con specchiera sempre decapè. Ed i complementi...belli!




ornano le sedie ed il tavolo di gusto francese, un importante camino al centro tra due porte.... sul tavolo è posto un vaso di lillà (sono lillà, vero?) che attira lo sguardo in un ambiente dove la pace e la serenità sembrano regnare.




La credenzina decapata è un elemento che non può mancare in una casa in cui si sente il profumo della Francia ed in cui regna una certa delicatezza delle forme e dei colori.




Le vetrine mettono in mostra i transferware dai toni  graduati e dalle forme morbide, tutti in un coro unito ed armonioso.




e pareti danno l'impressione che il tempo abbia lasciato loro dei segni indelebili, come anche sui candelabri, sui vecchi libri, sulla specchiera... ogni cosa mostra orgogliosa quello che la storia, ma anche la mano dell'uomo ha tracciato su di lei.


 

Il piano tinto in celeste e poi decapato, i bicchieri d'ispirazione provenzale, la coppia di chandelier e la biancheria antica... tutto si muove sulle note di un passato che torna e che insistentemente si lascia leggere in questi ambienti così connotati.


 

E sulla tavola al grezzo si stendono pizzi, tessuti,  posate d'argento, porcellane di diversa fattura... l'insieme, però, resta omogeneo e delicato, semplice e raffinato.




Toile de jouy e pizzo su bianchi ed ecru.... le sedie sono vestite ed il tavolo quadrato è decapato.... magnifico allestimento che si trova a suo agio sia in un pranzo  con gli amici, sia in uno più formale.




Ancora i bellissimi tessuti e confezioni di Creamaricrea, che ho inserito anche nella foto precedente. Questi si inseriscono perfettamente in ambienti dal gusto pacato, ma chic.




Che ne dite... cercavate mobili e complementi decapati? eccovi accontentati... c'è anche la rete delle gabbie, il piano del tavolo allo stato grezzo, la tendina bianca arricciata... connotazioni provenzali, forse?




Un angolo così è il mio sogno... dove c'è il trapasso tra dentro e fuori, dove la protezione dell'interno si incontra con la libertà dell'esterno...




E ci siamo... la cucina... grande isola centrale che non cede la sua fluidità delle forme nelle modanature e nei piedi a "cipolla", mensole a tutte le altezze, funzionalità e luce, tanta ed essenziale luce...


 

Posso aggiungere qualcosa a ciò che esprime questo ambiente? una parola... chic...




Con questa immagine, mi va soltanto di rilevare l'importanza che i tappeti possono avere in un ambiente, seppur già con un carattere ben definito... nonostante la sua discrezione, il suo collocarsi quasi in punta di piedi, devo dire che è stato quello che ho notato per primo... questo significa carattere...




In questo mio sfogliare immagini ho cercato di definire il significato che io dò alla parola CHIC... saranno ancora tante le occasioni per farlo, ma spero di aver dato già un'impronta a questo mio piccolo e tartassato BLOG...


Ringrazio tutti i blogs e i siti da dove ho prelevato le immagini di questo mio post.


7 commenti:

  1. eppure c'era...misteri del web:
    sarò ripetitiva??? forse!!! ma mi piace molto il tuo intendere lo chic forse perchè lo trovo tanto simile al mio gusto personale, il salotto con le pareti celeste polvere, la sala da pranzo blanche con le pareti avorio, il bagno luminoso ed elegante, e la cucina con la splendida e raffinata isola...chi non vorrebe vivere in una casa così???? estremamente e ineluttabilmente superchic ..ciao Anna il tuo (doppio) lavoro ha il mio alto gradimento

    RispondiElimina
  2. mi ripeto anch'io dicendoti che sei gentilissima e molto presente in tutte le mie divagazioni letterarie, se così si possono chiamare... sì, questi sono i miei sogni e forse quelli di tanti... ma, come ho già detto, sognare non costa nulla ed i sogni non ce li può portare via nessuno...

    RispondiElimina
  3. giustissimo e la vita senza sogni cosa mai sarebbe, una meta da raggiungere ci deve essere sempre e quando si è raggiunta il nostro sguardo volge verso un nuovo traguardo, i sogni possono essere grandiosi ma anche lievi basta che ci facciano star bene e che siano ciò che desideriamo nel profondo, seraaa Anna

    RispondiElimina
  4. a chi parli di sogni... ho sempre la testa fra le nuvole... e a volte mi accorgo di viaggiare alto...

    RispondiElimina
  5. SOGNARE AIUTA A VIVERE..... MA FARLO TROPPO SPESSO, SECONDO ME, PUO' ANCHE ESSERE DELETERIO... SI PUO' RISCHIAR E A VOLTE DI FARSI MALE.... CIAO ANNA. VALERIA

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao, Valeria... hai ragione, ci vuole la giusta misura... io non ce l'ho... forse quando avrò raggiunto il mio grande sogno, terrò i piedi più a terra... o forse no... grazie per essere qui!

      Elimina
    2. Il mio sogno è praticamente raggiunto, anche se ancora non ne ho goduto.... a fine settembre mi trasferirò in una casetta con giardino, in mezzo al verde delle colline umbre. Chissà se riuscirò a tenere ogni tanto i piedi per terra!

      Elimina